Amore e musica in una Bologna degli anni '90


“Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, pubblicato nel 1994, è il primo romanzo dello scrittore Enrico Brizzi.
Il libro, ambientato nel 1992, vede come protagonista Alex, diciassettenne bolognese frequentante il liceo classico Caimani. Le giornate di Alex, proprio come quelle di molti adolescenti del periodo, sono monotone e tutte uguali. Un giorno però, dopo aver ricevuto una chiamata dalla sua compagna di classe Adelaide, la sua vita prenderà una piega diversa; Adelaide, detta Aidi, l’ha infatti chiamato perché vuole prestargli una raccolta di poesie di cui avevano parlato poco tempo prima. 
I due si danno appuntamento e, dopo aver passato l’intero pomeriggio insieme, Alex si rende conto di essersi innamorato della ragazza. Le confida quindi i suoi sentimenti, che però non sono ricambiati, quindi Alex si chiude in sé stesso e, cercando di scordarsi di Aidi, ritorna alla monotona vita di prima, passando il tempo con i suoi amici, soprattutto Martino, un ragazzo di due anni più grande con difficoltà scolastiche e famigliari. 
Passato un po’ di tempo, i due giovani si riavvicinano e Aidi confessa che anche lei prova gli stessi sentimenti ma non vuole avere una relazione seria perché andrà a vivere per un anno in America, non avrebbe quindi senso fidanzarsi; i due protagonisti decidono quindi di restare amici, trascorrendo insieme momenti che ricorderanno per sempre. Purtroppo, dopo aver instaurato un solido rapporto con la sua amata Adelaide, Alex dovrà affrontare una situazione tragica che lo sconvolgerà per sempre, facendogli intraprendere un percorso di formazione personale che lo porterà alla consapevolezza dell’importanza delle piccole cose. 

Il romanzo è incentrato sull’adolescenza e il raggiungimento dell’età adulta, attraverso esperienze dolorose ma che aiutano a crescere. Lo stile del libro è molto particolare, viene infatti usato un linguaggio gergale, ricco di termini giovanili e abbreviazioni, che purtroppo rendono più difficile la comprensione del testo, ma che allo stesso tempo, lo arricchiscono e lo rendono maggiormente realistico, quindi secondo me questo aspetto rende più confuso il testo ma lo rende anche più simpatico e leggero, infatti ci sono alcuni termini, non più usati nel linguaggio di oggi, di cui però si riesce a capire il significato e la loro vena ironica.

Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è il fatto che viene descritta nei minimi particolari la vita degli adolescenti del tempo, che trascorrono le giornate con gli amici, ascoltando musica punk e studiando solo il necessario, trovandosi poi il giorno prima della verifica senza sapere niente, immersi nei sensi di colpa; mi sono quindi resa conto come la vita dei giovani di oggi è ovviamente molto differente rispetto alla vita degli adolescenti degli anni ’90, probabilmente a causa del cellulare, che ha stravolto le giornate di tutti noi.

Per rendere ancora di più il racconto realistico e convincente, l’autore ha poi deciso di utilizzare un narratore interno onnisciente, ma talvolta, vengono inseriti i pensieri di Alex, facendo finta che lui stia registrando delle videocassette per i posteri (quando troviamo scritto “Dall’archivio magnetico del signor Alex D” vuol dire che sta parlando il protagonista e non più il narratore); questo aspetto non l’ho apprezzato molto perché a volte non riuscivo a capire se stava parlando il narratore o il protagonista Alex.

Il libro mi è piaciuto molto e lo consiglierei soprattutto agli adolescenti, ma magari anche alle persone che hanno vissuto in quel periodo così che possano confrontare come lo stile di vita dei giovani di oggi sia differente rispetto allo stile di vita di quando loro erano giovani.
Bianca B.

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