L'adolescenza di un ragazzo speciale


“Il giovane Holden” è un romanzo di formazione scritto da J. D. Salinger e pubblicato nel 1951.
Il titolo originale è “The Catcher in the Rye”  (letteralmente “ il raccoglitore nella segale”) e deriva da una storpiatura del secondo verso di una poesia di Burns: il protagonista, durante uno dei punti più importanti del romanzo,interrogato dalla sorellina minore Phoebe su cosa voglia veramente fare da grande, risponde dicendo di voler salvare i bambini prima che cadano nel burrone, mentre giocano in un campo di segale.
       
    Il protagonista è Holden Caulfield, un ragazzo di 16 anni che, a causa del suo basso rendimento scolastico, viene cacciato dalla prestigiosa scuola che frequenta, Pencey. Holden decide però di andarsene prima della vera espulsione e, dopo aver preparato le valigie con i suoi averi, si reca a New York, città in cui abita. Non essendo però la sua prima espulsione, decide di non dare subito notizia ai suoi genitori per non recare un altro dispiacere e, prima di tornare a casa, decide di passare il fine settimana in giro per la città. Durante questi 2 giorni soggiorna in un hotel in centro, fa uso di alcool, fuma molte sigarette ed entra in contatto con vecchie conoscenze che però lo deludono. Questo accade perché tutte le persone con cui Holden si confronta sono già proiettate nel mondo degli adulti mentre lui sotto certi aspetti è ancora un bambino e considera l’età adulta piena di ipocrisia. Lui non vuole crescere e iniziare a seguire le strette regole che deve seguire ogni adulto e quindi decide di andarsene da New York.  L’unica persona che lo farà ragionare è la sua sorellina Phoebe, di 10 anni, che è molto matura per la sua età e sa sempre come aiutare e calmare il fratello. 
    
    Di Holden è descritto prevalentemente il carattere, si sa solamente che è un ragazzo molto
magro e alto, spesso gli viene attribuita un’età maggiore di quella che ha per i suoi capelli grigi. E’ un ragazzo molto sensibile e, in seguito alla morte del fratello minore Allie diventa molto più fragile e depresso. Si considera un vigliacco e possiede un grande senso critico.
         Ci sono personaggi secondari che sono punti di riferimento per Holden ma che non si incontrano mai: essi, infatti, vivono solo attraverso i ricordi del protagonista. Sono Jane, amica d’infanzia e ragazza di cui lui è perdutamente innamorato, D.B., fratello maggiore di Holden, vive a Hollywood e scrive per i film, e infine Allie, morto all’età di 11 anni a causa di leucemia, a cui era molto legato.
   
     Il tema principale è il passaggio tra adolescenza e il mondo degli adulti: tutte le persone che Holden incontra sono persone responsabili, mature e razionali mentre lui è ancora immaturo e molto impulsivo, inoltre non sa chi vuole diventare un giorno tanto che tutte le volte che pensa al futuro cambia idea su ciò che farà. Durante il romanzo vengono poi toccati altre tematiche come la solitudine o le difficoltà ad affrontare il mondo.
 E’ anche un romanzo di denuncia perché vuole denunciare la società newyorkese del tempo, basata sui pregiudizi e sul livello economico e sociale di una persona, sulla sua ricchezza.
        
Il romanzo è reso più convincente dallo stile della scrittura: è Holden che narra gli eventi dopo un anno dall’accaduto e sono scritti così come lui li racconta, con termini gergali, tipici del parlato, e caratterizzati da ripetizioni come “vattelapesca” o “e compagnia bella”. Credo che questo rafforzi ciò che il libro vuole trasmettere ma rende la lettura un po’ pesante. Probabilmente in lingua originale questo effetto non c’è e quindi è più scorrevole.
      Mi è piaciuto il fatto che vengano raccontati solo due giorni perché in questo modo vengono riportati tutti i pensieri del protagonista e tutti gli eventi sono descritti accuratamente. 
      Una cosa che non mi ha pienamente convinta è il finale in cui mi sarebbe piaciuto vedere un confronto con i genitori.
     Sono comunque soddisfatta della lettura in generale, che consiglio a tutti gli adolescenti perchè è un romanzo che fa riflettere e credo che un po’ tutti noi ragazzi, in alcuni momenti della nostra vita, ci siamo sentiti come si sente Holden.




                                                                                                 

                                                                                                          MADDALENA CREMONINI

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