Il primo ritorno

 Siamo tornati. Mi fa un po’ strano anche solo pensarlo. Dopo 4 mesi siamo tornati tutti insieme. Essere a lezione in presenza, vedere le facce, seppure coperte da mascherine, dei miei compagni e dei professori, poter parlare con qualcuno dal vivo e non attraverso un computer, sono piccole cose che però fanno un certo effetto dopo tanto tempo che non si provano più.  Sicuramente non è più come prima e forse non lo sarà per un bel po’ di tempo, ma tornare tutti e 21 in presenza è stata una cosa bellissima e d’altronde neanche noi siamo più gli stessi. È stato un anno tosto e impegnativo per tutti, ci ha fatto crescere e ci ha davvero fatto capire che nulla nella vita è da dare per scontato, neanche la scuola come noi la conoscevamo. Prima era un luogo in cui quasi ci sentivamo obbligati ad andare e per quanto mi piaccia, quando ho sentito che sarebbe stata chiusa per due settimane, ero felice. Ma è passato un anno da quel momento e solo ora mi accorgo di quanto in realtà mi sia mancato poter stare così tanto tempo con persone a cui tengo e che tengono a me al di fuori della mia famiglia. Infatti, quando lunedì ci siamo visti tutti insieme per la prima volta, abbiamo parlato ininterrottamente per un po’ di tempo, innervosendo anche i prof, ma d’altronde erano 4 mesi che non parlavamo dal vivo e avevamo voglia di farlo.  

È stata una settimana tosta, abbiamo avuto tante verifiche e interrogazioni, alcune un po’ messe all’ultimo data la presenza di tutta la classe a scuola, e quindi sono felice sia finita, anche se c’è un po’ di tristezza vista l’imminente zona arancione e quindi un possibile ritorno alle lezioni a distanza. La DAD, per quanto sia meno stancante, non credo sia paragonabile a seguire in presenza perché manca quel rapporto tra le persone che è fondamentale in un ambiente come la scuola e per noi ragazzi.

È stato molto bello tornare in presenza tutti insieme perché credo che questa didattica a distanza, che ci ha tenuto lontani per tanto tempo, ci abbia reso un po’ più uniti come classe.

M. Cremonini