Non sempre è il nostro turno

 È ricominciata la scuola da qualche mese ormai. Non siamo tornati alla normalità ma ci stiamo provando. Anche se sappiamo che molto probabilmente dovremo abituarci a un nuovo tipo di normalità. Questo richiede molti sforzi e cambiamenti, un adattamento alla nuova situazione che stiamo vivendo.

Quando la scuola ha chiuso la prima volta quasi un anno fa, c'era una grande euforia iniziale. E poi tutto è cambiato. Abbiamo capito la gravità delle cose. E ora niente è come prima. Neanche noi siamo rimasti immuni a questo mutamento del pianeta intero. E come sarebbe possibile? 
Peccato che non sempre sono stati miglioramenti. Siamo stati costretti ad essere confinati nelle nostre case per lungo tempo. Le relazioni che abbiamo avuto tramite i vari device, per quanto importanti, non potranno mai essere equiparate alle interazioni con le persone che vediamo in carne ed ossa. Ce ne siamo accorti tutti. I più forti di noi hanno resistito fino a tempi migliori, che dopo mesi sono arrivati. Perché la scuola è ricominciata e abbiamo avuto la possibilità di riavere quelle relazioni che per tempo ci sono state negate. E ora dovrebbe essere tutto a posto. Per quanto diverso, ora le cose dovrebbero andare meglio. 

Dovrebbero, ma non è così. Non per tutti. 

Per alcuni è successo un processo analogo a quello della chiusura della scuola: entusiasmo iniziale e poi, più o meno improvvisamente, uno stato di sconforto. Uno processo strano. Questo sentimento potrebbe non essersi presentato per tutto il periodo di lockdown, potrebbe essersi manifestato solo ora, ora che le cose dovrebbero andare meglio. E come si può non sentirsi fuori luogo in un mondo che sta cercando di rialzarsi proprio mentre si sta cadendo? Come si può non sentirsi come se si stesse andando contro corrente? Vorrei poter avere la risposta.

In  molti si pongono domande, cercando di capire perché. Perché sta succedendo? perché adesso? perché non quando le cose andavano peggio? 

Non c'è un motivo, o quantomeno devo ancora trovarlo. È successo e basta. È successo e non possiamo tornare indietro e fare in modo che non accada. Possiamo provare a migliorare la situazione però.

Bisogna accettare e riconoscere il momento particolare. Noi per primi dobbiamo guardarci dentro e ammettere che qualcosa non va. Non importa se gli altri non stanno vivendo la stessa cosa. Dobbiamo vivere la nostra vita e se non è mai stato fatto, essere egoisti. Per stare bene, quando si viene da un momento complicato, bisogna essere egoisti. Volere con tutto sé stessi di stare bene, facendo anche dei sacrifici. È necessario pensare se quella era davvero solo una brutta giornata, solo un momento di sconforto o una situazione triste. A volte fortunatamente è così. Si dice però che la fortuna gira, e non sempre è il nostro turno. 

Nella vita può capitare di vivere momenti più bui di altri. Momenti in cui si vorrebbe solo scappare perché convinti di dover affrontare qualcosa di molto più grande di noi. 
Non sono un'esperta ma dicono che scappare non sia la soluzione. Per quanto di solito io non  mi fido, questa volta non posso che pensarla allo stesso modo. Fa più paura affrontare la difficoltà, spesso è più facile non farlo. Ma il disagio continuerà a persistere. E quindi è meglio provare nel difficile compito di auto esaminarsi e magari anche farsi di coraggio, oltrepassare i propri limiti e parlare con qualcuno. Senza imporsi troppa fretta, ma obbligandosi a farlo a un certo punto.

Quello che ho detto potrebbe risultare banale, ma talvolta sentirselo dire una volta in più non guasta. Dato il periodo, sono sempre più persone che insistono nel dire che chiedere aiuto non ti rende debole. Ci vuole molta forza e coraggio e soprattutto non c'è niente di male. Cosa c'è di sbagliato nel voler stare bene?

C.N.

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