Se questo è un uomo 2

Primo Levi racconta nel suo libro del formarsi, all’interno del campo, di alcuni baratti generati da un bisogno biologico, quasi a dire una sorta di mercato. Spiega come nel lager si sono formate delle vere e proprie tratte di scambio, di ogni genere, come indumenti, viveri e qualsiasi cosa potesse esserne oggetto. I baratti avvenivano soprattutto nel Ka-be, l’infermeria, dove era più facile non essere visti dalle SS.

Uno dei più importanti scambi era quello della biancheria,  dove i deportati erano soggetti a cambiare il loro vestiario sporco con uno “pulito”.

L’oggetto di scambio  non si limitava solamente ad indumenti e cibo, ma anche ad altre cose, di valore o meno, che non fossero già state tolte loro all'arrivo nei campi, come la Mahorca, un tipo di tabacco di scarto.

Alcuni deportati erano inoltre interessati agli scambi di cibo; spinti dalla fame, alcuni rinunciavano alla loro razione di pane per avere una zuppa calda. 

Ciò che mi ha colpito Leggendo questi capitoli, è la percezione di una scarsa qualità di vita all'interno del campo in cui sicuramente i fattori dominanti sono la fame, il denutrimento, il freddo e il lavoro massacrante. Credo che noi, fortunatamente, vivendo in situazioni molto distanti e sicuramente più agevoli, difficilmente  possiamo capire ciò che i deportati erano costretti a subire, ma mi stupisce come il nostro modo di pensare, quando siamo soggetti a situazioni similmente vicine, possa velocemente cambiare.

Manuela M.

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