Se questo è un uomo - parte 2

Giorgia Z.

Mentre leggevo questi capitoli mi ha molto colpito "Il canto di Ulisse", dove viene presentato il personaggio di Jean, il Pikolo del loro Kommando Chimico. Jean è il più giovane tra di loro e con questa carica è diventato il fattorino-scrittore, addetto alla pulizia della baracca, alle consegne degli attrezzi, alla lavatura delle gamelle e alla contabilità delle ore del Kommando. Inoltre ha anche dei privilegi, poichè ha la possibilità di fare amicizia con il Kapo. 

Mentre stanno andando a prendere la zuppa intraprendono un'intima conversazione, parlando anche delle loro madri, e Jean confessa a Primo di voler imparare l'italiano. Così a Primo viene in mente Dante e la Divina Commedia e inizia a recitare il canto XXVI dell'Inferno dantesco. Purtroppo Primo ha molti vuoti di memoria e non ricorda molto bene i versi, ma anche non capendo Jean gli chiede di continuare perchè capisce che gli fa bene raccontarlo. Il fatto di non ricordarsi bene i versi crea in Primo un senso di amarezza e di dispiacere.
Per Primo questo cercare di ricordare la Divina Commedia ha il senso di continuare ad essere umani, di ricordarsi di essere ancora vivo, infatti pur avendo qualche difficoltà ne sente la necessità, sente l'importanza di dover spiegare cosa intende Dante. 

Nonostante gli errori dei versi narrati possiamo notare un'analogia tra la punizione di Ulisse il naufrago, voluta da un Dio che lui aveva sfidato andando con la sua nave oltre le colonne di Ercole, e il destino dei prigionieri che avevano sfidato il governo antisemita e nazi-fascista, costretti a stare chiusi in delle prigioni che li trasformano in animali. 


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