SE QUESTO È UN UOMO: PARTE 2

La vita nel lager è una vera e propria lotta contro la morte; le persone vengono trattate come oggetti, sfamate con razioni di cibo misere e private di tutti i loro beni personali. Sono costretti a lavorare tutto il giorno, compiendo uno sforzo disumano. Anche l’igiene lascia molto desiderare: la loro biancheria non viene lavata, ma sottoposta alla disinfezione al vapore e poi ridistribuita. Racconta anche dell'economi all'interno del lager, della cosiddetta Borsa. 

L'episodio che più mi ha affascinata è "Il canto di Ulisse": Primo levi si ritrova a percorrere un pezzo di strada con il suo amico Jean. Jean è un compagno di prigionia di Levi, il quale svolge il compito di Pikolo; uno dei tanti compiti di Jean è quello di trasportare una marmitta piena di zuppa che, essendo troppo pesante per una sola persona, di volta in volta richiedeva l'aiuto di qualcun altro. Un giorno Jean scelse Levi. Jean parla francese e tedesco, e chiede a Primo Levi di insegnargli l'italiano. Così Levi decide di partire commentando il canto XXVI della Divina Commedia, il canto di Ulisse. Levi si mostra  concentrato durante la narrazione, e si rincresce quando non riesce a trovare le parole giuste. 

Ho trovato particolarmente interessante il messaggio che l'autore vuole far passare: nonostante la difficoltà e le condizioni disumane all'interno del campo, la voglia di imparare, quasi come la garanzia che un giorno usciranno da lì e torneranno alla loro vita, non passa mai. 

Giulia C.

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