Se questo è un uomo parte 2

In questa seconda parte continua a raccontare della sua vita nel Lager, in particolare descrive le amicizie che stringe con i compagni. Racconta anche di come entra a far parte del Kommando 98, cioè il Kommando chimico. Per iniziare a lavorare in questo luogo Primo Levi ha dovuto sostenere un esame in cui viene interrogato dal Doktor Pannwitz. Il protagonista ci spiega come ha affrontato l'esame e si sofferma in particolare sui momenti dell'attesa. 

Prima di entrare nello studio in cui si sarebbe dovuto tenere l’esame, tutti i 7 candidati si sono accomodati in un sala per aspettare il proprio turno. Mentre aspettavano ognuno cercava di ricordare quello che avevano studiato e una cosa che mi ha colpita è stata il fatto che alcuni si resero conto di non essere più in grado di scrivere. Primo Levi spiega che per loro l’attesa è un qualcosa di positivo: “quando si aspetta, il tempo cammina liscio senza che si debba intervenire per cacciarlo avanti, mentre invece quando si lavora ogni minuto ci percorre faticosamente e deve venire laboriosamente espulso”.

Dopo aver aspettato il suo turno, Primo Levi entra in un elegante studio, in cui il dottore gli chiede in tedesco di esporre il suo percorso scolastico e gli fa alcune domande di chimica. Riesce a rispondere correttamente perché si ricorda quasi tutto dalla scuola quindi è molto contento di come è andato ma non vuole fare previsioni affrettate. 


Alla fine riesce a passare l’esame e inizia a lavorare nel Kommando 98, dove conosce molte persone, tra cui Jean, il Pikolo del loro Kommando. Lega molto con lui perché il ragazzo ha il desiderio di imparare a parlare in italiano quindi il protagonista glielo insegna spiegandogli in prosa i versi della Divina Commedia, facendo riferimento specificamente al canto di Ulisse. In realtà Pikolo non capisce molto quello che gli dice Primo Levi ma non lo ferma perché nota la sua felicità nel ricordare un'opera a lui molto cara. 


Bianca B.

Commenti

Post più popolari