Se questo è uomo parte 1

Il romanzo “se questo è uomo” di Primo Levi è un’auto biografia sul “viaggio” che egli fece nel campo di concentramento.

Primo Levi, il protagonista, venne catturato il 13 dicembre 1943 e rinchiuso in un campo di raccolta a Fossoli. Il tragitto per andare nel campo lo fece su un treno, dove stava in un vagone non grandissimo con circa 40 persone tutte ammucchiate, lí non gli davano da mangiare ne bere e se dovevano fare i loro bisogni non c’era nemmeno un bagno. Dopo 15 giorni arrivó nel campo, e lui ed altre persone vennero divise in 2 gruppi: quelli capaci di lavorare e quelli non capaci di lavorare i quali vennero portati via, questo fa subito capire la loro sorte, ovvero furono successivamente uccisi. Quelli capaci di lavorare furono poi deportati al campo dì concentramento di Buna-Monowiz, dove vennero spogliati dei loro vestiti, dei loro averi e persino dei loro nomi e successivamente lavati e vestiti con vesti uguali per tutti e ogni persona numerata con un numero. Lí li facevano lavorare a prescindere del tempo metereologico, e solo una domenica ogni due settimane avevano un “giorno libero”. In questo campo Primo Levi incontra Steinlauf, un sergente dell’esercito austroungarico quest’ultimo vedendo il protagonista non lavarsi lo rimprovera dicendogli che queste piccole azioni sono le uniche cose che gli sono rimaste per ricordargli la loro umanitá, e quindi cerca di motivarlo dicendogli che stare in questo campo vuol dire fare una guerra, e che quindi non deve scoraggiarsi ne perdere dignità, perché se lo avesse fatto avrebbe voluto dire perdere in partenza senza nemmeno provare. 

In questo libro ci sono dei riferimenti all’inferno dantesco, una di queste è l’infermeria (Ka-Be) paragonata al limbo, luogo in cui non si soffrono pene fisiche ma mentali, un luogo di pura riflessione, esattamente quello che accade in infermeria dove Levi fa una lucida riflessione sulla sua vita prima di andare nel campo e di come questo lo abbia cambiato. Possiamo quindi dire che il viaggio che fece Primo Levi è un vero e proprio viaggio all’inferno. 

S.Pedrielli

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