Se questo è un uomo parte 3

 Gaia V.

Nell'ultima parte Levi descrive le condizioni terribili che durante l'inverno gli uomini dovevano affrontare con misere e leggere uniformi. Continuava il lungo e duro lavoro, che faceva peggiorare le condizioni sanitarie dei prigionieri. Quando arrivò un altro inverno nel Lager, molti uomini non riuscirono a passarlo e tutti coloro che riuscivano a superarlo facevano una grande fatica e  ogni giorno soffrivano in silenzio. In un giorno molto importante e che poteva risultare fatale per alcuni prigionieri, si sentii il suono di una campana che indicava proprio il giorno delle selezioni. Quando fu il momento di presentarsi per Levi ,cercava di tenere i muscoli tesi e la testa alta per risultare sicuro di sé.

Levi, guardando il duro lavoro che sta affrontando sotto la pioggia, cerca di riflettere su come gli uomini possano affrontare questo tipo di situazioni e conclude che l'unica cosa che permette agli uomini di andare avanti sono le piccole cose che cercano di alleviare tali condizioni.

Levi, scelto per entrare nel laboratorio del Dottor Pannwitz, si sente avvantaggiato e si trova in condizioni migliori, ma decide di condividere i suoi pasti e le porzioni con il suo amico Alberto. Sapendo di aver questo privilegio però sa che al primo errore commesso verrà ucciso subito. 

Una sera, vengono chiamati tutti nella piazza per assistere ad un atto terrificante, l'impiccagione di un uomo, accusato di aver preso parte ad una rivolta. Non si lascia condizionare da ciò e grida "Compagni io sono l'ultimo", proprio come racconta Levi si capisce il coraggio dell'uomo in quell'istante.

Nell'ultima parte viene raccontato l'arrivo dei russi e di come subito dopo i tedeschi iniziarono a portare i deportati ,non malati, fuori dal campo di concentramento per ucciderli. Levi che era malato di scarlattina e rimarrà all'interno del campo, racconta come si è procurato da mangiare giorno per giorno e cosa è accaduto. Lo scrittore ricorda come finalmente il 27 maggio del 1945  arrivarono i russi nel Lager, per aiutarli a salvarsi da quella orribile esperienza di vita.


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