"Se questo è un uomo" Parte 3

Smilla P.

L'11 gennaio 1445 Primo Levi si ammalò di scarlattina e fu ricoverato in Ka-Be. Questa volta però era diverso. Infatti fu ricoverato in una camera con altri malati di tifo, scarlattina, ecc... In tutto erano 13, compreso Levi, in una camera di tre metri per cinque.

Si sentiva già da tempo che le cose stavano cambiando. Ogni giorno si sentiva parlare dell'avanzata dei russi e di nuovi bombardamenti. Il 18 gennaio le SS lasciarono il campo, portando con se i prigionieri sani. Ad Auschwitz rimasero quindi solo i malati che da quel momento furono abbandonati a loro stessi.

Levi era uno di quelli messi meglio della sua camerata e, insieme a due francesi Arthur e Charles, si occupava di andare a prendere cibo, coperte per gli altri malati. Alcune SS non se ne erano andate e sterminarono i malati di una camerata vicina a quella di Levi. 

Seppur il campo non esisteva più, Levi riconosce che l'intento dei nazisti era stato raggiunto: l'opera di bestializzazione era stata portata a compimento. Ormai i pochi malati che si aggiravano nel campo non si curavano se per mangiare dovevano rubare un pasto a un morto, o se per dormire dovevano condividere una cuccetta con un cadavere o se per coprirsi dovevano usare una coperta piena di escrementi.

Finalmente il 27 gennaio arrivarono i russi che liberarono definitivamente il campo. Purtroppo uno dei compagni di camerata di Levi, Somolgy, morì e altri morirono dopo l'arrivo de russi. Arthur e Charles invece si salvarono e ancora oggi scambiano lettere con Primo Levi.

Commenti

Post più popolari