Se questo è un uomo - parte 3

Giorgia Z. 

E' arrivato l'inverno (da ottobre ad aprile) ad Auschwitz. Per loro l'inverno è come dire morte e per chi non muore sofferenza. I prigionieri hanno fatto di tutto per ritardare il suo arrivo, pregando e sperando, aggrappandosi anche all'ultimo frammento di luce solare. Ma l'arrivo della nebbia ha portato via ogni speranza. Inizia così la selezione per il crematorio, tenuta in infermeria, che scatena nei detenuti tanto timore. Il giorno della selezione ogni prigioniero viene chiuso nel proprio Block. La prova consiste nello spogliarsi nudi e iniziare a correre davanti a un funzionario delle SS e portargli un cartellino. In base a dove viene messo il cartellino, destra o a sinistra, è determinata la loro sorte. Ma a volte anche solo per svista dell'esaminatore, che sbaglia a posizionare il cartellino, i prigionieri vengono uccisi; il loro destino non dipende infatti sempre dalla condizione fisica. 
Novembre: inizia la stagione delle piogge. Il lager è terribile, i lavori sono insostenibili a causa del maltempo. I prigionieri sono costretti a muoversi nel fango e il freddo li travolge. 
L'unico pensiero costante è di farla finita, buttandosi o contro il reticolato elettrico oppure sotto un treno in movimento. 

Levi e altri due uomini vengono scelti per lavorare al laboratorio, considerato da loro il paradiso. E' il sogno di molti prigionieri lavorarvi perché si sta al caldo, si ricevono panni puliti, il lavoro non è straziante, anzi si sta in contatto con oggetti utili per il baratto, e se sei al laboratorio sei quasi certo di sopravvivere all'inverno. 
Qui sono in contatto anche con alcune donne, che parlano della vita al di fuori del lager e creano così un contrasto paradossale con le condizioni dei detenuti. 

Mancano due settimane a Natale quando i prigionieri vengono chiamati ad assistere all'esecuzione di uno dei crematori di Birkenau che aveva partecipato alla rivolta avvenuta nei forni crematori. Prima di essere impiccato gridò: "Compagni io sono l'ultimo!". I russi infatti stanno per arrivare, ma non troveranno uomini forti tra di loro perché i tedeschi sono riusciti a distruggere l'uomo che è in loro. Di fronte all'eroismo di quell'uomo i prigionieri sono pervasi dalla vergogna. 

11 gennaio: Primo si ammala di scarlattina e viene portato per la seconda volta nel Ka-Be. Con l'avanzata dell'armata russa, il campo fu evacuato, lasciando solo i malati. Così Levi rimane, mentre Alberto parte in quella che poi verrà chiamata "la marcia della morte". 
Nei giorni successivi Primo e gli altri dieci uomini del suo reparto, fanno di tutto per sopravvivere. Ci sono state anche tre esplosioni. Il campo è deserto, le cucine e le stufe sono state abbandonate. Levi, Arthur e Charles, due francesi, si prendono cura di tutti gli altri: partono per spedizioni in cerca di cibo, acqua, coperte, trovano anche una stufa e una batteria per la luce. Per ringraziarli, gli altri malati gli danno un pezzo del loro pane. Questo è il primo gesto umano che avviene tra di loro; si è creato un legato. E' l'inizio del processo per cui da Häftlinge (detenuti) ridiventano lentamente uomini. Il 23 gennaio Primo esce per la prima volta dal reticolato. Era libero. 
Pochi giorni dopo, il 27 gennaio, arrivano i russi. Degli undici uomini del reparto solo uno morì, davanti ai loro occhi e Primo che, fino a quel momento non aveva capito quanto potesse essere faticosa e dolorosa la morte degli uomini, ne rimase impressionato; successivamente però anche altri cinque morirono nell'infermeria russa. 
Alcuni mesi dopo Primo incontra Schenck e Alcalai in piena salute; mentre Arthur raggiunge felicemente la sua famiglia e Charles riprende la sua professione di maestro. 
Spesso si sentirono con lunghe lettere e un giorno Primo spera di poterli rivedere. 

Dal 1 novembre 2005 il 27 gennaio di ogni anno viene celebrata la giornata della memoria per commemorare le vittime dell'Olocausto. 

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