Se questo è un uomo - pt. 3

Maddalena C. 

L'ultimo capitolo si chiama "Storia di dieci giorni" e racconta degli ultimi giorni all'interno del campo prima della liberazione da parte dei russi.

Levi si trova ricoverato in Ka-Be a causa della dissenteria in una cameretta insieme ad altri 10 malati. Girava già voce dell'arrivo dei russi e infatti nel pomeriggio del 17 gennaio arrivò l'avviso ufficiale che tutti i sani, quella notte, sarebbero partiti per una marcia di 20 kilometri. Levi, essendo malato, rimase nel campo insieme alle ultime SS. Durante la notte del 18, dopo la partenza dei sani, ci fu un bombardamento vicino che poi si spostò anche sul campo, vennero colpite soltanto baracche vuote. Fuggirono anche le ultime SS, il capo rimase abbandonato. 

Durante i giorni successivi Levi e Charles, suo compagno di baracca, andarono ad esplorare tutto il campo, incontrando malati di altre baracche. La loro era tuttavia quella più attrezzata poiché avevano trovato una stufa e anche una batteria carica che usarono per la luce.  Si nutrivano principalmente di patate, di rape, di zuppe e  di pane. Chi poteva, aiutava Arthur, amico di Charles, nei lavori interni alla baracca, come per esempio cucinare o mantenere l'ordine. Alcuni malati erano molto gravi però ed erano fermi a letto. 

L'amicizia con Charles, ma in generale il clima di solidarietà che c'era nella sua baracca, fece riflettere profondamente Levi sul tema dell'umanità: anche se i tedeschi se n'erano andati, avevano vinto perché erano riusciti nel loro obiettivo di portare via la civiltà a chi consideravano inferiori. Levi e tutti i deportati non erano più uomini perché avevano perso la loro dignità, avevano condiviso letti con cadaveri e aspettato che il loro vicino morisse per prendere la sua porzione di pane. La sola forza rimasta era nella loro anima, ma non tutti erano riusciti a preservarla. 

Degli 11 della baracca di Levi, ne morì solo 1, il 26 gennaio.  Mentre portava fuori il corpo insieme a Charles arrivarono nel campo i russi, liberandolo definitivamente. Levi non si sofferma su questo, l'ultimo pensiero condiviso nel libro va a Charles, che spera di incontrare presto e con cui si è scambiato varie lettere. 

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